Giovedì 18 Aprile 2024

Poggioreale, compravendita truffa loculi

Si chiama operazione “Estremo soggiorno” l’ultimo colpo messo a segno dalla Procura contro le truffe al cimitero. Venti agenti della guardia di Finanza stamani hanno sequestrato cappelle funerarie, manufatti e loculi nel cimitero di Poggioreale. Nel mirino è finita anche l’area di Santa Maria del pianto.  Protagonisti dell’ultimo affare sul caro estinto sarebbero secondo gli inquirenti imprenditori e dipendenti comunali, che nel totale dispregio della sacralità del riposo avrebbero  sottratto i resti mortali dalle cappelle funerarie per renderle disponibili. Compravendite che avvenivano a volte anche senza il consenso di parenti ed eredi dei defunti. Molte cappelle  erano persino escluse per legge dagli atti della compravendita perché risalenti al 1800.  Tra i vari sistemi truffaldini spicca quello subìto da una nota famiglia napoletana che, dopo un periodo di assenza dalla città, nell’effettuare una visita ai cari defunti, constatava che dalla cappella di famiglia erano state asportate, a loro insaputa, le salme che vi erano sepolte. Non basta. La tomba era stata lussuosamente ristrutturata, sostituito anche il cancello d’ingresso impedendo così l’accesso ai parenti del defunto prima sepolto.

Le attività investigative hanno dimostrato che la sottrazione della cappella ai legittimi concessionari era avvenuta falsificando atti pubblici. Tra le cappelle sottoposte a sequestro figura anche quella recentemente venduta da tale Elena Z a 800 mila euro, con la pubblicazione di un annuncio su un noto sito di vendite di immobili on line.

Le indagini, in corso già dall’inizio dell’estate, hanno svelato una problematica sociale che era stata oggetto dell’omelia del cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della città, pronunciata in occasione della festa di Ognissasanti. La copiosa documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni sarà analizzata, nei prossimi giorni, dai finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Napoli e sarà oggetto di valutazione, per i magistrati inquirenti, per l’emissione di eventuali ulteriori provvedimenti giudiziari.

 

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