Napoli, 11 novembre 2011 – In una città in cui l’emergenza rifiuti “é ufficialmente finita, ma la situazione rimane comunque sempre molto delicata”, l’obiettivo dell’ amministrazione, nel breve periodo, è quello di raggiungere con la raccolta differenziata porta a porta 240 mila napoletani. A sostenerlo, intervenendo alla 15/a edizione di Ecomondo, è il vice sindaco e assessore all’ambiente di Napoli, Tommaso Sodano. Nel capoluogo campano, ha osservato in una nota, “l’emergenza è ufficialmente finita, ma la situazione rimane comunque sempre molto delicata. I napoletani stanno dimostrando la loro voglia di riscatto, i cittadini aiutano gli addetti a ripulire piazze e rifiuti e a organizzare isole ecologiche mobili per incentivare e sensibilizzare alla raccolta differenziata. Un grande protagonismo che va coltivato dando risposte e organizzazione”. Per questo, ha proseguito Sodano, “la raccolta porta a porta è partita e anche in quartieri non proprio facili, come Scampia, sta ottenendo una buona accoglienza. In altri ha già raggiunto percentuali molto importanti, per esempio a Bagnoli ha superato il 70% con risultati positivi anche per quanto riguarda la qualità del rifiuto conferito”. Numeri che fanno ben sperare l’amministrazione targata De Magistris. “Come già annunciato il nostro obiettivo è quello di estenderla – ha sottolineato nuovamente Sodano – ci eravamo posti come primo traguardo i 320 mila cittadini coinvolti, ma la gara da 8 milioni di euro per la fornitura di mezzi e attrezzature per estendere il porta a porta è andata deserta per ben due volte. Questo inevitabilmente rallenterà la progressione: dunque – ha spiegato – abbiamo ragionevolmente fissato il primo traguardo intorno ai 230-240 mila abitanti”. Ad ogni modo, nella battaglia contro i rifiuti, tanti sono ancora i fronti aperti. A giudizio del vicesindaco di Napoli, infatti, “ci sono nodi strutturali come quello degli impianti regionali di trattamento che, con la chiusura di Chiaiano e l’esaurimento a fine anno della discarica del Vesuvio, potrebbero creare le condizioni per una nuova forte criticità nei primi mesi del prossimo anno. In città – ha aggiunto nuovamente – è inoltre aperto il dibattito sull’inceneritore nella zona orientale di Napoli al posto del quale a nostro avviso sarebbe preferibile pensare a un impianto per il trattamento della frazione umida che vale il 40% dei rifiuti totali napoletani e di cui la città è priva. Per scongiurare nel medio periodo nuove emergenze – ha chiosato Sodano – stiamo comunque attendendo le autorizzazioni per il trasporto via nave di rifiuti verso l’Olanda, 4.000-5.000 tonnellate a settimana per il prossimo anno e mezzo”.
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