Giovedì 18 Aprile 2024

Delitto Federico, arrestati 4 vigilantes

Napoli, 27/12/11 –  Svolta nell’ omicidio di Stefano Federico, il 32enne di capri assassinato lo scorso 16 di gennaio all’interno dell’area del porto di Napoli. I quattro vigilantes accusati del delitto sostennero la tesi di morte in seguito ad un malore durante una lite. In realtà, dalla ricostruzione degli investigatori, non fu un malore ad uccidere Stefano, bensì la selvaggia aggressione dei 4 addetti alla sicurezza che pestarono il giovane sino a procurarne la morte. Il cadavere del ragazzo fu poi ritrovato in un capannone poco distante dall’imbarco dei traghetti. Ad incastrare i 4 raggiunti nei giorni scorsi da ordinanze di custodia cautelare in carcere, la testimonianza di un operatore marittimo presente nella zona e le immagini dei sistemi di videosorveglianza del porto di Napoli, che avevano ripreso i momenti immediatamente precedenti all’aggressione. Secondola Procura, il giovane arrivato sul porto aveva perso la corsa dell’aliscafo e aveva cercato di attraversa la zona di porto di massa per cercare di prendere il traghetto per capri. Qui, secondo l’accusa sarebbe stato raggiunto dagli addetti che lo avrebbero brutalmente aggredito sino ad ucciderlo. Nell’immediato la morte fu attribuita al malore che aveva colpito Federico dopo l’inseguimento perché sospettato di aggirarsi nel porto con un addosso un coltello. I familiari del giovane non hanno mai creduto a questa versione, descrivendo il giovane come uno sportivo, appassionato della cultura giapponese e di aikido. E proprio per arrivare in tempo ad una lezione di arti marziali aveva attraversato di corsa il porta, andando così incontro alla morte. Stefano Federico lavorava alla reception dell’Hotel Vesuvio e in passato aveva prestato servizio anche in lussuosi alberghi della sua isola azzurra. In una nota diffusa dalla procura si legge il reato contestato ai quattro ossia omicidio preterintenzionale aggravato nei confronti di coloro che deputati ad assicurare la giustizia, si legge ancora nel documento, posero in essere invece un’azione violenta di gravità e viltà disarmanti. Dai familiari del ragazzo, piena fiducia nella giustizia nonostante lo sgomento per l’atroce assassinio del loro congiunto.

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