Sabato 20 Aprile 2024

Asìa, in 30 pagine di delibere i motivi della “cacciata” di Rossi

Napoli, 20 gennaio 2012 – I motivi del benservito a Rossi sono contenuti in tre delibere protocollate e acquisite dai magistrati  della Procura di Napoli. Carte che raccontano come da un consiglio pacato, si sia passati a un braccio di ferro, per finire alla rottura con la prima delibera del 2012. Su trincee opposte, il presidente Asìa silurato, Raphael Rossi (nella foto), e l’assessore all’Ambiente e vice di De Magistris, Tommaso Sodano. Pomo della discordia, la pressione del secondo sull’assunzione di 23 lavoratori dell’ex consorzio di bacino 5. Una priorità per la nuova giunta. La prima delibera, datata 2 agosto, assume toni pacati. Al terzo punto recita testualmente: “Si dispone che l’Asìa utilizzerà per la logistica impienti di via Nuova delle Brecce e di via Brin e per la gestione degli stessi, fino al 31 dicembre, i lavoratori dell’ex Bacino Napoli 5”. L’atto porta la firma di Sodano e del coordinatore del dipartimento Ambiente, Giuseppe Pulli. Sette giorni più tardi Pulli invia all’Asìa la delibera, con allegato un foglio Excel coi 23 nomi da assumere, corredati di indirizzi e numeri telefonici. Tra questi, spicca una donna che non rientra tra i 23 ex lavoratori, ma è figlia di uno di questi che, intanto, è deceduto. Il presidente Rossi risponde laconico: quei 23 non servono all’azienda. Comincia il braccio di ferro tra Sodano e Rossi. Il 5 ottobre nuova nota, firmata dal capo di gabinetto Attilio Auricchio, nella quale si chiede di concludere sollecitamente le assunzioni”, anche perché gli impianti vi via Brecce e via Brin sono utilizzati per altre finalità, ma gli ex lavoratori vanno assorbiti. Rossi chiede consiglio all’avvocato di Asìa, Giuseppe Ferraro, che risponde sostenendo che Asìa può assumere solo nei limiti imposti dal patto di stabilità e attraverso concorso. Dunque, nuovo “no” di Rossi a Sodano. Passa un mese. Ultima delibera: Rossi viene mandato a casa, al suo posto c’è Raffaele Del Giudice, vecchio compagno di banchi d’opposizione di Sodano. Delibere, note e incartamenti che raccontano la storia di un benservito e che sono ora nelle mani dei pm Noviello, Sirleo e Teresi.

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