Venerdì 19 Aprile 2024

Rapine finite nel sangue, due delitti in 7 giorni ad Aversa

Aversa, 7 luglio 2012 – Due omicidi nel raggio di pochi chilometri e a distanza di appena sette giorni. E un’unica matrice: la delinquenza comune che ha ucciso al primo timido tentativo di  reazione a una rapina. Una settimana fa toccò a Fabrizio Ferrara, finanziere 39enne il cui corpo fu rinvenuto non distante dalla sede del suo alloggio: ucciso con una pistolettata alla testa esplosa con la sua rivoltella di ordinanza. Stessa tipologia di esecuzione per Tino Della Valle, 36enne di Santa Maria Capua Vetere, tornato in patria dopo qualche anno di stanza a Roma, che si arrangiava vendendo software a privati. Lo hanno ucciso poco ieri sera all’interno della sua auto, un’Alfa 156, in via Gramsci ad Aversa, non distante dall’ingresso principale dell’ospedale Moscati. A segnalare la presenza di un corpo esanime in un’auto sono stati alcuni portantini. Un solo colpo di pistola anche in questo caso, con foro d’entrata sotto il lobo dell’orecchio sinistro e di uscita dalla parte opposta. Accanto al cadavere i poliziotti hanno rinvenuto un bossolo di una pistola semiautomatica calibro 7.65. Come per Ferrara, per il quale si era ipotizzato addirittura il suicidio perché il colpo che l’ha ucciso è partito dalla sua pistola. Due omicidi avvolti nel mistero. L’unica pista quella della rapina finita male. Nulla è emerso attorno alla figura dell’ultima vittima. L’anno scorso il trasferimento di Della Valle da Roma, dopo la fine della relazione con la compagna, a Santa Maria Capua Vetere. Dove viveva da solo, avendo perso entrambi i genitori. E’ probabile che l’uomo stesse fermo con l’auto in via Gramsci perché aveva appuntamento con una persona, forse con una ragazza, essendo la zona un punto di incontro per chi non risiede ad Aversa. Un punto in cui si incrociano spesso bande di malviventi provenienti dall’area giuglianese.

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