Mercoledì 24 Aprile 2024

Sorpresi a pescare datteri: otto arresti a Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 3 agosto 2012 – In galera per aver pescato datteri. Proprio così. Otto arresti per oltre cento chili di datteri sottratti al mare. Accade ancora che c’è chi rischia la libertà, ma accade pure che non tutti ricordano che c’è un divieto di raccolta, detenzione e commercio del dattero di mare che vige nel nostro paese sin dal 1988. Un divieto prorogato da un decreto del 2010. E’ la pesca del dattero a risultare dannosa. I datteri di mare crescono infatti all’interno di fori che gli stessi molluschi scavano nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare per sempre interi tratti di costa con danni incalcolabili per i fondali e per la bellezza dell’ambiente marino.
Se si pensa che, per pescarne in quantità enormi, si utilizzano esplosivi, allora si può solo immaginare il danno che si produce. L’ultima operazione ha visto entrare in azione gli uomini del comando provinciale del Corpo Forestale, la Guardia costiera e i carabinieri di Castellammare di Stabia. Un’attività che ha riguardato l’area marina protetta di Massa Lubrense. A conclusione dei controlli, è stato disposto il fermo nei confronti di otto pescatori di frodo, tutti di Castellammare e già noti alle forze dell’ordine. Li hanno bloccati mentre rientravano nel porto di Castellammare di Stabia a bordo di un gommone nei pressi della banchina cosiddetta dell’“Acqua della Madonna”, con a bordo oltre cento chili di datteri di mare e l’equipaggiamento necessario per pescare, arrecando, come si diceva, un danno ambientale irreversibile.
Oltre ai datteri è stata sequestrata l’intera attrezzatura – tra cui mute, cento bombole e utensili vari – il gommone con motore fuoribordo da 250 cavalli e cinque scooter utilizzati per il trasporto dei datteri, per un valore complessivo stimato in oltre 50mila euro.

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