Napoli, 30 ottobre 2012 – “Una pagina alla volta, che cerchiamo di scrivere per Napoli. Oggi ci concentriamo sull’esito positivo dell’incontro con il governo e siamo sicuri che quanto fatto per città come Palermo, Roma o Catania verrà fatto anche per noi”. E’ ottimista il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano raggiunto al telefono di ritorno da Roma dove stamane il sindaco Luigi De Magistris assieme a giunta e consiglieri comunali di maggioranza eccezion fatta per David Lebro dell’Udc, ha organizzato un consiglio comunale simbolico dinnanzi Montecitorio per chiedere al governo un piano che realmente salvi Napoli. “La nostra richiesta è semplice”, ci riferisce l’assessore: ovvero far salire a 350 euro per napoletano l’ ammontare dei fondi nazionali e spalmare il debito di un miliardo di euro di Palazzo San Giacomo su 15 anni anziché gli attuali 5. Nel primo pomeriggio una delegazione del Comune è stata ricevuta dal sottosegretario Antonio Catricalà, assieme allo struttura tecnica e alla ragioneria dello stato: “Il Governo conosce i problemi di Napoli”, assicura Sodano e siamo sicuri che non sarà indifferente alle nostre richieste”. In risposta alle critiche del centro destra che ha bollato come un flop la scampagnata di De Magistris, Sodano invita il capo dell’opposizione Gianni Lettieri “ad evitare di remare contro il Comune, ma piuttosto a frequentare di più il consiglio comunale. Indipendentemente dalla bandiera politica”, ribadisce, “questo è un impegno per Napoli, che denota senso di responsabilità e appartenenza ed è ciò che ci aspetteremmo dall’opposizione. D’altronde”, ci dice il vicesindaco, “la nostra marcia su Roma è partita da un documento proposto dal consigliere del Pdl Vincenzo Moretto che invitava il Comune di Napoli ha fare qualcosa ed è ciò che stiamo facendo. Oggi siamo stati ricevuti tra gli altri anche dal presidente della camera Gianfranco fini e la nostra è stata una dignitosa giornata di democrazia partecipativa”. Al di là delle opinioni ora bisogna però aspettare la risposta del governo che dovrebbe arrivare entro i prossimi 15 giorni. La dead line è infatti fissata al prossimo 10 di dicembre quanto il decreto sarà convertito in legge ed è nel passaggio alle commissioni parlamentari e al senato che le modifiche dovrebbero essere apportate. Modifiche di cui Napoli ha bisogno più che mai.
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