Mercoledì 7 Giugno 2023

AIDS: 200 nuovi casi l’anno, specie donne e drogati

Campania, 5 novembre L’Aids in Campania colpisce soprattutto le donne,  in controtendenza rispetto alle altre regioni di Italia dove tre ammalati su quattro sono invece uomini. I dati arrivano dalla Simit – la Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali e fotografano un incremento della malattia tra le donne appunto. In dettaglio il numero totale di persone affette da Hiv, ossia dal virus o che hanno sviluppato la sindrome dell’Aids,  in Campania sono poco più di 2.500 , il 75 per cento dei quali in cura presso l’ospedale Cotugno specializzato in malattie infettive. A preoccupare sono però i dati relativi ai nuovi soggetti infetti: ogni anno sono infatti 200 i campani che scoprono di essere affetti dal virus o di aver sviluppato la patologia e i tre quarti di questi si concentra nell’area di Napoli. Seguono in ordine decrescente Caserta, Avellino e Benevento. Continuando a snocciolare i dati, il 70 per cento dei duecento nuovi casi annui riguarda cittadini italiani, il restante 30 cittadini stranieri. Di questi la maggior parte sono donne proveniente soprattutto da Nigeria e poi Ghana, Ucraina, Costa D’Avorio, Polonia. E’ facile immaginare come queste ultime rilevazioni si leghino soprattutto al mercato del sesso che rappresenta un business forte per la criminalità camorristica e straniera. I dati Simit delineano anche le caratteristiche dei malati: l’età media è di 37 anni per i maschi e 33 per le femmine
e i nuovi pazienti hanno contratto l’infezione prevalentemente per via sessuale (sia etero che omosessuale). Circa un terzo sono tossicodipendenti, dato anche questo in controtendenza rispetto al resto d’ Italia dove solo il nove per cento delle nuove infezioni si verificano in chi fa uso abituale di sostanze stupefacenti. A destare preoccupazione oltre ai numeri del fenomeno in Campania è anche la modalità con cui la malattia si presenta ossia in stato moderatamente o molto avanzato specialmente in coloro che hanno acquisito la malattia per via eterosessuale: non pensano, infatti, di essere a rischio. Scoprire tardi di essere affetti dal virus o di aver sviluppato la malattia riduce sensibilmente l’efficacia delle cure che oggi consentono una sopravvivenza di 40-50 anni. Proprio sensibilizzare e prevenire la diffusione delle malattie al Cotugno è possibile effettuare le analisi in anonimato presentandosi presso il nosocomio il lunedì e giovedì. E’ possibile rivolgersi anche al policlinico dell’università Federico II, al policlinico della Sun, all’ospedale di Salerno e all’ospedale di Caserta.

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