Giovedì 18 Aprile 2024

Scommesse, stangata in arrivo per il Napoli e Cannavaro. Palazzi chiede un punto di penalizzazione per il club e 9 mesi di squalifica per il capitano e per Grava

Napoli, 10 dicembre 2012 – Peggio di come si temeva. Penalizzazione e possente squalifica del baluardo con la fascia da capitano. Il calcioscommesse rischia di travolgere il Napoli nel suo momento migliore, a prescindere dal risultato maturato al Meazza. Ancora in scia alla Juventus capolista, a una sola lunghezza dall’Inter, pur sempre legittimato a sedere sul podio della classifica, il club di Aurelio de Laurentiis rischia oggi un punto di penalizzazione, a cui va aggiunta una multa da 100 mila euro, oltre – e qui c’è la batosta – a nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava. Eccola qui la stangata richiesta che va oltre le previsioni. Si immaginava una squalifica di un massimo di quattro mesi per i calciatori. Ma il procuratore federale Stefano Palazzi è andato ben oltre nella sua requisitoria al processo che si celebra all’hotel Parco dei Principi, a Roma. Il club partenopeo è stato deferito (che sta per un puro rinvio a giudizio) per responsabilità oggettiva nel procedimento sulla tentata (e non realizzata) combine per Sampdoria-Napoli del 16 maggio del 2010, gara finita con la vittoria dei liguri per 1 a 0. A mettere nei guai la società azzurra è stato l’ex terzo portiere di riserva Matteo Gianello (che fu titolare solo ai tempi della serie C). Gianello, sul banco degli imputati con l’accusa di illecito sportivo, aveva rivelato a un poliziotto di esser stato avvicinato da “gente del Nord”, così la definì la riserva dei portieri, per favorire la vittoria della Sampdoria. Per farlo, avrebbe cercato la complicità di Cannavaro e Grava, ricevendone un netto rifiuto. La società ha scelto la strada del non patteggiamento, mentre Gianello aveva trovato un accordo con il procuratore federale. Richiesta respinta dalla commissione disciplinare. I due difensori tirati in ballo dal principale imputato rispondono di omessa denuncia. In aula era presente, Gianello, assistito dall’avvocato Eduardo Chiacchio. “Sono stato tradito da una persona che mi era stata presentata dal club e frequentava gli ambienti della società – ha dichiarato Gianello, riferendosi al poliziotto con il quale si sarebbe confidato – Ai tifosi del Napoli dico che mi dispiace – ha proseguito il portiere – ho dato sette anni di vita al Napoli, io di Verona ho spesso ricevuto insulti per questa maglia”. Parole pronunciate all’uscita dall’aula, dove non erano presenti Cannavaro e Grava. Tempi rapidi per il verdetto della Commissione Disciplinare: la pronuncia dovrebbe avvenire già entro domani sera.

 (giuseppe porzio)

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