Giovedì 25 Aprile 2024

Crollo alla Riviera di Chiaia, partiti gli avvisi di garanzia. Nel mirino i lavori sotterranei del cantiere metrò

 

Napoli, 6 febbraio 2013 – Sono una ventina i nomi coinvolgi nell’inchiesta sul crollo della Riviera di Chiaia. Venti, quanti gli avvisi di garanzia che saranno emessi dai magistrati della sesta sezione coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. Le informazioni — ipotesi di reato: disastro colposo — verranno notificate ai responsabili della Ansaldo, ma anche a tutte le ditte e imprese in subappalto, ai direttori dei lavori, ai capi cantiere. Ai collaudatori e agli addetti al controllo delle forniture. È il versante che riguarda la metropolitana linea 6, ma non l’unico. Avvisi di garanzia in arrivo anche per i responsabili dell’Ufficio tecnico del Comune di Napoli, i responsabili di rete fognaria, gas e acqua, e perfino per l’amministratore di condominio del civico 72 — il palazzo crollato — e per la ditta che stava effettuando lavori nell’edificio anche se su un’ala diversa da quella coinvolta nel crollo. Una trentina di nomi, ma solo per questa prima fase. Intanto è altrettanto in primo piano il lavoro di prevenzione. Sono scattate infatti nelle scorse ore le verifiche alla strada e ai piani bassi degli edifici della Riviera che si estendono dall’angolo con via Martucci fino a salita San Filippo. Controlli accurati per individuare eventuali segnali di instabilità, mentre entra nel fascicolo dei magistrati un altro caso di avvallamento di un negozio di fast food di qualche giorno fa. Il lavoro dei periti nominati dalla Procura sotto il cantiere sequestrato deve ancora cominciare. Intanto, dai sopralluoghi della polizia scientifica, si tenta di ricostruire con esattezza le cause dell’allagamento nella galleria realizzata ventuno metri sotto terra e con lavori di scavo da realizzare per altri sei metri. Da una prima ipotesi l’acqua avrebbe invaso la galleria, “bucando” una paratia, dopo una operazione di “aggottamento”. In pratica l’acqua della falda era stata “spostata” ma non deviata e contenuta nella maniera giusta e con i corretti materiali. In Procura verranno analizzati quei vecchi progetti, a caccia di una eventuale ragione per cui si evitarono gli scavi lungo la Riviera.

 

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