Giovedì 25 Aprile 2024

Strangolata vicino al figlioletto, indagato il marito. Svolta nel delitto di San Tammaro

 

San Tammaro, 12 settembre 2013 – Un suo eventuale coinvolgimento era stato accantonato. Quasi congelato. L’alibi era nero su bianco su alcuni scontrini che avrebbero potuto dimostrare che era fuori a fare la spesa negli istanti in cui la moglie veniva strangolata e uccisa. Ma oggi l’indagato unico è lui, il marito di Katia Tondi, la 31 anni, madre di un bimbo di pochi mesi, assassinata nella sua abitazione di San Tammaro il 20 luglio scorso. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario Emilio Lavoretano, stessa età della consorte, impiegato in un’officina di riparazione di pneumatici. Era stato il 31enne ad avvisare la polizia del delitto intorno alle otto di sera. Agli investigatori Lavoretano aveva raccontato di aver trovato il corpo senza vita della moglie di ritorno dal supermercato, dove si era recato intorno alle 19. A riprova di quanto raccontato, aveva fornito gli scontrini della spesa. Ma gli accertamenti hanno detto altro: il medico legale ha infatti stabilito che la morte sarebbe avvenuta in un arco di sei ore precedenti il suo intervento, eseguito intorno alle 21, dunque, astrattamente, anche in un orario in cui l’uomo era presente in casa. “Si tratta di semplici sospetti – ribatte il docente criminologo Carmelo Lavorino, consulente scelto dall’avvocato Natalina Mastellone che difende il marito della Tondi – anche perché non è stata misurata la temperatura corporea della donna per cui non è stato possibile stabilire con esattezza l’orario del decesso. Manca inoltre un movente.

Lavoreremo per individuare il vero assassino di Katia Tondi – sottolinea il legale – e salvare Emilio da un’accusa non vera”. Contestualmente alla notifica dell’avviso di garanzia a Lavoretano, la Procura ha disposto anche il sequestro probatorio dell’appartamento; una decisione che non venne adottata nell’immediatezza del fatto sollevando le critiche del padre della ragazza contenute in un’intervista rilasciata qualche giorno fa ad un periodico: l’uomo ha detto che l’assassino sarebbe un familiare. Lavoretano, non è mai più tornato nell’abitazione ma è sempre vissuto dai genitori. La Tondi, è emerso dall’autopsia, fu strangolata con un filo di circa un centimetro di spessore, forse di tessuto, mai ritrovato; nessun altro segno di violenza fu invece rinvenuto sul suo corpo, né tracce organiche sotto le unghie, segno che la donna non si difese; secondo i medici fu colpita alle spalle. In un primo momento si ipotizzò una rapina finita male, ma alla porta, sebbene il marito avesse dichiarato di averla trovata semiaperta, non furono trovati segni di effrazione; dalla casa inoltre, accertò la polizia, erano spariti solo una fede nuziale, un anello e un girocollo. Ma non erano stati toccati dei contanti, un gruzzolo non di poco conto, che la coppia aveva messo da parte per pagare la festa del battesimo del loro piccolo.

Omicidio_San_Tammaro_katia_tondi

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