Martedì 19 Marzo 2024

La folle idea di sedersi nella tana del lupo. Le immagini della resa e la lezione da far fruttare per la Champions

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Un risveglio brusco, il ritorno inatteso alle leggerezze e alla bassa tensione che avevano finora caratterizzato le prove più opache del Napoli. Il Palermo scoppia di salute e lo dimostra con la velocità d’esecuzione, la freschezza d’idee, la prepotenza di una gamba incontenibile: premessa che vale innanzitutto i complimenti all’avversario. Del Napoli della lunga striscia positiva invece non c’è traccia. Tradita da Rafael quando l’equilibrio faceva presagire tutt’altra gara, la squadra di Benitez si è sgretolata concedendosi di fatto alle mortifere ripartenze rosanero. E questa volta al solito strafalcione (il terzo consecutivo dopo quelli con Chievo e Udinese) non si è riusciti a porre rimedio. Non un solo segnale di reazione, piuttosto la serataccia con sconfitta del Barbera è tutta nelle immagini dei duelli persi senza storia da Jorginho in mezzo al campo o da Strinic, impeccabile prima di aver conosciuto Dybala e soci. Se la difesa incassa reti con tale facilità, sono già trenta in una classifica impietosa che vede il Napoli al tredicesimo posto in A, e l’attacco soffre senza neppure nascondere il malcontento (vedi Higuain) perchè servito poco e male, il risultato trova perfetta giustificazione. Ha accettato passivamente il proprio destino il Napoli, senza provare neppure a ribellarsi agli episodi sfavorevoli e ad un avversario famelico. O forse senza averne di energie e idee. E questo è senz’altro un grosso limite perchè nel processo di crescita c’è da mettere in conto giornate difficili, in cui può bastare stringere i denti per limitare i danni, attraverso la compattezza che al Barbera è parsa miraggio. Servirà da lezione, all’inizio del tour de force che metterà in fila Europa League, Coppa Italia e ancora campionato: non c’è spazio per l’indolenza nei piani di chi vuole recitare da protagonista nè tantomeno è giusto cercare il capro espiatorio. Questo Napoli dall’attacco formidabile ma anche dagli evidenti limiti negli altri reparti deve riuscire a tenere sempre altissima la soglia dell’attenzione. In caso contrario la più abbordabile pratica, e sia chiaro non era quella di Palermo, rischia di trasformarsi in trappola. Ad ogni modo, due mesi di altissimo rendimento non possono essere cancellati e lo spirito di reazione dovrà essere lo stesso del dopo Milan. Sin da giovedì sera quando il clima rovente di Trebisonda pretenderà piglio e carattere rinnovati.

Silver Mele

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