Napoli, 9 dicembre 2011 – Non manca nulla di ciò che servirebbe all’uomo che si proietta ad una vita da single. 35 metri quadrati. Mobilia corredata di accessori e un confuso stile moderno, su cui campeggia la sagoma in accostamenti cromatici che fanno il verso a un’opera di Munch, del comandante Ernesto “Che” Guevara. Che ben si sposa coi testi di storia di camorra e lotta alla mala, firmati da Saviano, Cantone e Gigi Di Fiore. Insomma, tutto il corredo del perfetto intellettuale di sinistra. La sensazione è quella di entrare in un microappartamento superaccessoriato in esposizione tra gli ampi saloni Ikea. Che poi, degli svedesi imperatori di mobili e pareti a prezzi d’occasione, ne è pieno questo alloggio. Un paradosso, se si pensa che chi vi dimorava era don Michele Zagaria. Il re del cemento e della camorra non s’era accontentato, come alcuni padrini celebri quanto lui, d’una brandina, una fioca luce, un tv color e una bibbia. Amava lusso e comodità, e di lusso e comodità ha provato a circondarsi pure nell’ultimo dei suoi bunker. Nell’angolo salotto, il divano è foderato di velluto. Sul tavolino amaranto, un posacenere stracolmo di cicche, un portacandele, un cacciaviti, del nastro isolante, due prese multiple e un pacchetto di sigarette da poco spacchettato. L’angolo tv ha due monitor da 42 pollici l’uno collegati a un impianto di stereofonia niente male. Il tutto, alle spalle di una scrivania dove campeggia l’I Pad dei segreti ancora da svelare. Nessuna parete è spoglia. Scaffali ovunque, sormontati da vasi in stile etnico, portafoto e un’immancabile riproduzione di Padre Pio. Un grande specchio a parete è issato sul lavabo di un bagno completamente piastrellato, dove non manca la cabina doccia con vetri oscurati d’un rosso opaco. L’acqua è minerale su di un tavolo, naturale sopra un altro. Nell’ala notte, un’immagine composta d’un tramonto in un mare agitato si erge dietro al letto a due piazze. E poi puff, armadio, climatizzatore e una più defilata Madonna con bambino, nascosta lì dove il “Che” non può vederla. Culto, letteratura e ideologia. Ecco il bunker Ikea del “capo dei capi”.
Giuseppe Porzio
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL