Napoli, 2 marzo 2011 – Ad uccidere Don Emanuele Amati sarebbe stato un impianto elettrico non a norma. E’ una delle ipotesi al vaglio dei tecnici dei Vigli del Fuoco che indagano sul tragico incendio divampato ieri mttina nella canonica della chisa di San Rocco a Capodimonte. Il giorno dopo la tragedia, nessuno della comunità dei fedeli vuol parlare sulle possibili cause del rogo che ha ucciso, asfissiandolo, l’ex parroco 85enne. Tra le possibili cause del rogo in un primo momento si era pensato ad un corto circuito, ad una stufa difettosa o ad un trasformatore che, inserito nella presa, avrebbe preso fuoco. Nel Rione,
intanto, tutti vogliono ricordare Don Emanuele per il suo operato durato 40 anni in una zona difficile di Napoli. Don Emanuele, a giorni, avrebbe dovuto lasciare la sua canonica, a quanto pare proprio per dare spazio ai lavori di ristrutturazione che avrebbero riguardato, molto probabilmente, la messa in sicurezza dell’impianto elettrico.
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