Venerdì 29 Marzo 2024

Lavezzi si difende: “Quella sera non picchiai nessuno”

Napoli, 9 marzo 2011 – Le tante intemperanze avevano caratterizzato la sua prima stagione napoletana. Dopo un periodo di relativa calma, l’attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi, si era concesso soltanto qualche uscita sopra le righe ma solo nel rettangolo di gioco. Eppure, nella notte tra il 14 ed il 15 dicembre, il fuoriclasse azzurro è stato coinvolto in una rissa che oggi lo vede imputato per lesioni personali. Ben sei i ragazzi che accusano chi un tempo consideravano il proprio idolo. Lavezzi si è così presentato ieri in Procura per difendersi, e dare la propria versione di quella notte a Posillipo, a poche ore al match casalingo tra il Napoli e lo Steaua Bucarest di Europa League, incontro al quale Lavezzi non prese parte per un infortunio. «Non ho aggredito nessuno, – ha spiegato il Pocho – non ho colpito quei ragazzi e non capisco cosa li spinga ad accusarmi». I suoi ricordi sono confusi, ma le versioni delle due parti convergono in un punto preciso: il tamponamento dell’auto sulla quale viaggiava l’attaccante del Napoli ai danni di un’altra autovettura. «Posso confermare che, appena scesi dall’auto, venni salutato con affetto dai tifosi – ha raccontato Lavezzi – per questo mi risulta strano leggere quelle accuse». Stando alla denuncia di uno studente, il Pocho avrebbe picchiato un ragazzo che reclamava i dati dell’assicurazione. Versione poi rafforzata da sei testimoni oculari. Vicenda però tutt’altro che chiusa. L’amico di Lavezzi, che conduceva il veicolo, avrebbe avuto un primo faccia a faccia con i ragazzi dopo il tamponamento. E sembra abbia ammesso di aver mollato un ceffone al viso del ragazzo, anche se ha negato di aver sferrato calci e pugni all’impazzata, oltre a smentire categoricamente l’idea di una «furia» Lavezzi contro il gruppetto di giovani. Tutto in un fascicolo che, da ieri, ha fatto registrare anche la versione dell’attaccante partenopeo: «Qui c’è un solo dato di fatto, sono stato accusato ingiustamente e non capisco cosa stia accadendo».Concludendo con la smentita di richieste di denaro da parte di qualcuno, per mettere a tacere quanto successo in quella notte brava di Posillipo.

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