Napoli, 11/10/2011 – “Mi tengono in carcere per farmi parlare di Berlusconi, di Lavitola o di Finmeccanica e farmi ammettere almeno uno degli addebiti mossimi”. Il Parlamentare del Pdl Alfonso Papa detenuto nel carcere di Poggioreale dallo scorso 20 di luglio lancia le sue accuse al pubblici ministeri di Napoli. “Mi terranno in carcere sino alla data della prima udienza del 26 ottobre, scrive papa in una lettera consegnata all’onorevole del Pdl, Silvano Moffa, per farmi assistere al processo da dietro le sbarre”. Il j’accuse dell’ex pm detenuto per l’inchiesta p4 arriva a poche settimane dalla prima udienza e segue ad una denuncia dello stesso papa nei confronti dei magistrati. Da tempo l legali do papa e suoi colleghi di partito denunciano le precarie condizioni fisiche e psicologiche in cui versa il parlamentare, a lo scorso 3 di ottobre il gip luigi giordano ha negato gli arresti domiciliari. Per Moffa, Papa è un prigioniero politico detenuto in condizioni inaccettabili per un paese civile. “Le minacce e le pressioni che subisce papa sono tese”, continua Moffa, “a barattare la libertà con compiacenti confessioni di cose false”. Un attacco duro quello del Pdl ai magistrati partenopei, in cui Papa sottolinea che a penalizzarlo è soprattutto il suo ruolo di parlamentare. Per l’ex pm infatti è proprio la sua condizione politica a decretarne la carcerazione in quanto da libero potrebbe inquinare le prove e ai domiciliari non sarebbe possibile impedirgli di comunicare con l’esterno, proprio in quanto parlamentare. Per adesso nessuna replica dagli uffici della procura partenopea, se non nel lapidario commento del procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore che dice “Se la lettera è vera non merita commenti”. Intanto il Ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma avrebbe disposto un’ispezione presso le procure di Bari e di Napoli nell’ambito delle inchieste sulle escort portate da Tarantini al premier Berlusconi. Sull’ispezione a Napoli, il ministro – si è appreso – potrebbe annunciarla ufficialmente oggi alla Camera come sollecitato da una serie di interrogazioni e di interpellanze del Pdl, oltre che da un esposto dei penalisti di Bari.
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