Napoli, 1 novembre 2011 – Partecipate del Comune, sotto a chi tocca. Dopo aver messo mano ad Asia, Arin, Napoli servizi e Anm, de Magistris continua la rivoluzione nelle società partecipate. Stavolta i riflettori si accendono su Bagnolifutura. Ieri il presidente Riccardo Marone ha preannunciato le proprie dimissioni e quelle dell’intero consiglio di amministrazione al vicesindaco Tommaso Sodano, che di li a poche ore ha presentato il cda del Centro agro alimentare di Napoli (Caan).
Nei fatti però il presidente di Bagnolifutura se ne andrà a fine dicembre, per evitare che si blocchi la macchina della Coppa America. Maroni lascerà appena sarà concretizzato l’iter per le gare dei lavori sulla colmata a mare per ospitare le ragate. Pressioni e menzogne sulla bonifica motivano le sue dimissioni. “E’ stata messa in discussione persino la parola dell’Istituto superiore di Sanità” dice il presidente che nel j’accuse non si risparmia. “Continua l’insopportabile favola che la bonifica non sarebbe stata effettuata – continua– malgrado tre certificati e controlli rigorosissimi di ministero dell’Ambiente, Arpac e Provincia”. L’uomo di Bagnolifutura lancia una stoccata anche agli ambientalisti, che accusano la società di non voler rimuovere la colmata. “Togliere la colmata è compito dello Stato – dice Marone – e servono 70 milioni per farlo. Anche se Berlusconi fosse disposto a finanziare l’operazione, se ne passerebbe quindi un anno e mezza per effettuare la gara. Vale a dire a Coppa America finita”. Non basta. I dubbi sul rilancio di Bagnoli secondo il presidente scoraggiano qualunque investimento sulla zona. E a chi parla di ritardi Marone replica che “sono tutti colpevoli” mentre la sua presidenza lascia la porta del parco, il centro benessere, l’acquario tematico e il parco dello sport.
Ma ormai la rivoluzione comunale è in atto, e a dicembre oltre al consiglio potrebbero cambiare anche la mission e la natura societaria di Bagnolifutura. L’obiettivo è ottimizzare i servizi, inserire competenze e professionalità.
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