Venerdì 29 Marzo 2024

Cgil Napoli, l’aumento Tarsu non è sostenibile

Napoli, 12 novembre 2011-Ancora una volta, i cittadini napoletani sono costretti a subire un ulteriore aumento della Tarsu. Ammonta infatti al 10% l’incremento rispetto all’anno scorso ed addirittura rispetto al 2008 la Tarsu è raddoppiata. La causa dell’aumento per il 2011 è riconducibile alla quota di Tarsu della Provincia di Napoli che nel corso di questi di emergenza rifiuti non si è certo distinta per rispetto delle leggi in materia (riduzione degli imballaggi, ecc.). A pagare sono sempre gli stessi ed i soliti onesti. Gli evasori continuano a dormire sonni tranquilli”. E’ quanto rileva, in una nota, la Camera del lavoro metropolitana di Napoli. “Solo con una vera ed incisiva lotta all’evasione – sottolinea il segretario generale Federico Libertino – si può sconfiggere questo odioso fenomeno che vede i cittadini di Napoli come quelli che pagano la Tarsu più cara d’Italia con aumenti annuali non più sostenibili, a fronte di servizi scadenti e vergognosi. Chiediamo di mettere in campo una strategia fondata su misure di individuazione degli evasori attraverso l’uso di tecnologie e software che incrocino i dati provenienti dai database già in possesso dai veri enti (istituzioni, gestori di energia, gas, telefonia, ecc.), così come già previsto da leggi vigenti e come sperimentato positivamente da altri comuni italiani e nella stessa provincia di Napoli”. “La Cgil di Napoli – precisa Teresa Potenza, della segreteria – pur prendendo atto dell’annunciato impegno da parte del Comune di Napoli nel campo della lotta all’evasione, auspica che dalle parole si passi ai fatti, con il raggiungimento di risultati reali che portino efficacemente ed in tempi brevi alla riduzione della Tarsu per tutti i cittadini onesti”. “In ogni caso – conclude la nota – la Camera del Lavoro di Napoli chiede in particolare riduzioni significative per le fasce deboli di lavoratori, pensionati e di tutti coloro che in questi ultimi anni sono stati posti in cassa integrazione o addirittura hanno perso il posto di lavoro”

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