Giovedì 25 Aprile 2024

Luminarie sulla monnezza

La gente di Napoli si sente sporca alla sola vista di rifiuti. I ragazzi lo chiamano “trauma da emergenza”. E nella notte i sacchetti sono tornati nelle strade tra le rivolte dei residenti dei Quartieri spagnoli. Napoli ripiomba nell’incubo dell’emergenza, fatto che potrebbe mettere a rischio l’atteso “Natale pulito”.

Questa volta a provocare la crisi è stato uno sciopero nazionale a cui hanno aderito il 100 per cento dei lavoratori della Docks Lanterna e il 70 della Lavajet. Si annuncia una lotta sindacale lunga, con scioperi ravvicinati, “perché le ditte private non rinnovano il contratto nazionale”.  Il governo intanto ha chiesto all’Europa una proroga di due mesi per la messa in mora del nostro paese. Bruxelles potrebbe accettare, chiedendo però in cambio un crono programma che “l’Italia dovrà rispettare senza trovare scuse”.

La scorsa notte gli addetti alla raccolta non hanno effettuato il servizio in gran parte del territorio. Solo in mattinata l’Asia ha provveduto a liberare dai rifiuti ospedali, scuole e mercati. Ma in città è partito il count down. Il 6 dicembre, infatti, il Consiglio di Stato dovrà dare il responso su una sentenza del Tar Lazio che, da quest’estate, ha permesso a Napoli e Salerno di dribblare il no della Regione Puglia, portando direttamente in discarica 1000 tonnellate di rifiuti al giorno.

Il Consiglio dovrà decidere se i rifiuti che escono dagli stir campani sono speciali, e quindi possono andare fuori regione con accordi diretti, o sono rifiuti solidi urbani che necessitano di  accordi istituzionali. Per di più a fine mese chiuderà la discarica di Terzigno.

A volerla trovare, la buona notizia è che l’Europa potrebbe concedere la proroga di due mesi chiesta dal governo per decidere come gestire i rifiuti di Napoli. Bruxelles aveva fissato oggi come termine di scadenza. Il governo Monti vuole l’inceneritore, ma ha bisogno di tempo per mettere d’accordo Regione, Provincia e Comune. Gli unici impianti che vuole Palazzo San Giacomo sono quelli per il secco e l’umido previsti nell’area orientale. L’altro obiettivo del vicesindaco Sodano è la differenziata al 50 per cento.

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