Giovedì 25 Aprile 2024

Raccolta differenziata flop: meno cittadini coinvolti

Napoli, 12 novembre 2011 – La raccolta differenziata dei rifiuti non decolla e spinge al ribasso il numero dei cittadini da coinvolgere entro la fine dell’anno, che passano dagli annunciati 320mila ai forse più realistici 230mila circa. L’annuncio arriva direttamente dall’assessore all’igiene  e vicesindaco Tommaso Sodano, dopo che la gara d’appalto per l’attrezzatura di raccolta porta a porta è andata deserta. Era già accaduto a settembre e ora di nuovo a novembre. Un assenteismo di imprese mal abituate e memori di gare vinte e mal retribuite dalle amministrazioni. Ma Sodano non s’arrende e annuncia che del promesso allargamento dell’utenza coinvolta nel porta a porta restano in piedi la non facile Scampia e Posillipo. Se da un lato si conferma di essere usciti in gran parte ma non del tutto dall’emergenza spazzatura, dall’altro è evidente che la situazione resta ancora molto precaria: con la chiusura della discarica di Chiaiano e l’esaurimento a fine anno della cava del Vesuvio, nei primissimi mesi del prossimo anno i cittadini napoletani potrebbero ritrovarsi di nuovo sommersi dal pattume. Unica via d’uscita restano i conferimenti in olanda di cui si attende il nulla osta per l’invio di circa 5 mila tonnellate di pattume a settimana per i prossimi diciotto mesi. Intanto resta il nodo sul termovalorizzatore di Napoli Est, a cui la giunta targata De Magistris da sempre si oppone e a cui preferisce un impianto per il trattamento della frazione umida di cui la città è priva. infine, tra chiacchiere e precarie soluzioni, ecco rispuntare la Tarsu, neanche a dirlo in aumento: sono infatti in riscossione le quote 2011 che rispetto al 2008 sono aumentate del 100%. per fare un esempio, un nucleo di due persone che tre anni fa pagava 198 euro quest’anno ne pagherà 368. Questa volta la colpa è della Provincia che chiede conto dei rifiuti portati fuori regione e contro cui il comune partenopeo ha già fatto ricorso. Ma intanto per i napoletani alla beffa di pagare la tariffa più alta d’Italia a fronte di servizi scarsissimi, si aggiunge il danno di aumenti retroattivi, ossia da pagare anche per lo scorso 2010.

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