Napoli, 15 dicembre 2012 – Il coraggio di un uomo per lo scacco a un cartello che odora di pagine di storie, le più brutte della Napoli criminale. L’uomo è un imprenditore che, assediato dalle pressioni del racket e dalle vessazioni della mala che lo circonda, fa nomi e racconta fatti. “Un imprenditore straordinariamente coraggioso – lo definisce il gip del tribunale di Napoli – che reagisce a un autentico assedio, concentrico, senza apparenti vie di uscita, scegliendo la strada della legalità”. Un imprenditore di Ercolano che dà il “la” a indagini che si concludono con l’arresto di 28 persone, destinatarie di ordinanze di custodia cautelare in carcere, e appartenenti ai clan camorristici Formicola, Mazzarella, Altamura, Rinaldi e Contini, attivi alla periferia orientale e nella zona centrale di Napoli. Provvedimenti eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco.
Al centro dell’inchiesta della Procura Antimafia, un patto fra cosche per controllare il territorio ed evitare l’ingerenza di altri gruppi malavitosi.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto illegale di armi ed elusione alla normativa in materia di prevenzione patrimoniale. Individuate le mansioni di ciascuno degli affiliati e la divisione del territori di competenza. “Una storia di una camorra vecchia – scrive il gip nell’ordinanza – forte di un’asfissiante capacità di controllo”.
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