Sabato 27 Aprile 2024

Manovra, la guerra in Regione parte dal condono

Napoli, 27 dicembre 2011 – Il nuovo anno in Consiglio regionale si annuncia all’insegna di una nuova guerra sul condono edilizio. Questo nonostante la commissione Bilancio abbia già bocciato il mini-condono proposto da Luciano Schifone (Pdl) e dal Pd per sanare i piccoli abusi realizzati prima dell’entrata in vigore del piano casa. Ma il capitolo non è chiuso affatto. Parola dello stesso Schifone, che annuncia la volontà di ripresentare l’emendamento in consiglio, appoggiato dall’avversario, in quota Partito democratico, Lello Topo. La discussione in consiglio comincerà già a partire da domani pomeriggio. Tra i nodi da sciogliere c’è quello delle politiche sociali: con soli 4 milioni in cassa sono a rischio i servizi alla persona. Ma in aula sarà affrontata anche la questione delle comunità montane. La manovra introduce norme per il contenimento dei costi. Nasce, in questo caso, la società Campania Ambiente che accorpa Astir e Arpac Multiservizi; la gestione del ciclo integrato delle acque e della depurazione e della riscossione dei tributi passa direttamente alla Regione; i policlinici saranno riorganizzati per la parte di competenza regionale.
Nuove regole anche per il demanio marittimo: le concessioni a titolo gratuito saranno revocate e rinegoziate. Ma sono previste pure norme per accelerare il riassetto delle società di trasporto e facilitare le liberalizzazioni. È confermato l’annullamento del concorso per 14 posti in consiglio regionale così come l’abrogazione della norma che prevede la stabilizzazione dei comandati. In tema di comandati è stata invece bocciata la proposta di immettere nei ruoli della giunta il personale comandato per il commissariato delle bonifiche. Il vitalizio dei consiglieri regionali sarà contributivo e sarà percepito non più a 55 ma a 60 anni.
La Regione inoltre promuove la diffusione del wi-fi e dell’energia ecocompatibile e crea un fondo per la gestione della crisi occupazionale per il quale stanzia un milione. Anche la legge per il diritto allo studio, infine, è finanziata con un milione.

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