Napoli, 13 febbraio 2012 – Storia di stragi mancate. Stragi come ai tempi della mafia del terrore, quella dei giorni di Capaci e via D’Amelio. Storia di un odio maturato contro chi ha osato vessare con indagini i mammasantittimi della camorra. Un uomo su tutti nel mirino, il magistrato antimafia Federico Cafiero De Raho, capo del pool anticlan della Procura di Napoli. Andava ucciso. E per farlo, Nicola Schiavone, figlio d’arte di Francesco Sandokan, aveva intessuto accordi con cellule di Al Quaeda, dotati di armi e esperti di terrore stragista. Schiavone voleva un 11 settembre per i nemici dei casalesi, gli inquirenti della Dda, e agli amici di Al Qaeda aveva chiesto armi e uomini, offrendo in cambio ogni supporto. Una strage, forse più d’una, rimasta sulla carta soltanto perché il rampollo del padrino dei Casalesi è stato arrestato. Del progetto stragista ne parla oggi il braccio destro del giovane Schiavone. E’ il pentito Roberto Vargas a rivelare agli inquirenti i retroscena delle stragi mancate. E riferisce pure di un piano per uccidere il rivale Michele Zagaria, la primula rossa del cartello catturata il 7 dicembre scorso dopo una latitanza durata sedici anni. Vargas riferisce cose che avrebbe appreso direttamente dal suo capo che in quel periodo, tra il 2008 e il 2009, viveva da recluso in un appartamento a San Marcellino. “Nicola Schiavone – dice Vargas – mi aveva parlato di una lettera che Michele Zagaria aveva inviato a Raffaele Cantone, sostenendo che di non aver nulla contro il magistrato”. Era il periodo in cui giravano voci di un imminente attentato ai danni proprio di Cantone. Il giovane Schiavone era molto arrabbiato con Michele Zagaria perché in quella lettera «parlava a titolo personale e non a nome dei “casalesi”. Poi, l’altra rivelazione: «Nicola Schiavone – racconta il pentito – mi confidò di aver avuto contatti con dei terroristi di “Al Qaeda” in quanto lui era intenzionato a colpire il giudice Cafiero de Raho, l’artefice di tutti gli ergastoli comminati a seguito di Spartacus 1. Schiavone mi confidò inoltre che aveva un forte astio per tutto il pool della Dda di Napoli, mi disse anche che da lì a poco sarebbero arrivati dei bazooka monouso da consegnare a questi terroristi che avrebbero dovuto compiere diversi attentati ai predetti magistrati del pool che si occupava della camorra casalese». Il crono programma è dettagliato. Prima andava eliminata la vecchia guardia del clan, poi «il pool di magistrati, per primo Cafiero de Raho e poi a seguire chi del pool, che si occupava della camorra casalese”.
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