Giovedì 25 Aprile 2024

Omicidio Merlino, killer incastrati da un video

Torre Annunziata, 12 aprile 2012 – Immagini riprese da telecamere interne installate dagli stessi killer che mostrano i momenti antecedenti e postumi dell’uccisione del pregiudicato Ettore Merlino, avvenuta il 24 maggio del 2007 e per la quale i carabinieri hanno arrestato 11 persone ritenute affiliate al clan Gionta Torre Annunziata. Vittime della loro mania di onnipotenza, i protagonisti del video avevano installato le videocamere per proteggere la loro roccaforte Palazzo Fienga ma anche per avere a futura memoria i frame della preparazione dell’omicidio di merlino, avvenuto secondo gli investigatori per fare un favore ai clan alleati Birra-Iacomino di Ercolano; la vittima, infatti, era legata alla cosca degli Ascione di Ercolano rivali dei Birra-Iacomino. L’hard disk con le immagini criptate è stato ritrovato solo alcuni giorni fa durante una perquisizione ad opera dei carabinieri di torre annunziata che solo per caso hanno potuto dare un volto agli assassini di merlino per un delitto che altrimenti sarebbe rimasto impunito. Nel video si vedono chiaramente i concitati momenti che precedono il delitto: Merlino viene attirato in trappola con una scusa, forse la consegna in regalo di una partita di droga. Sul ballatoio di palazzo Fienga viene con strette di mano e mentre viene portato in un appartamento due personaggi del clan Birra di Ercolano, rivali degli Ascione, vengono fatti uscire velocemente dalla casa di Gemma Donnarumma, moglie del boss Valentino Gionta. Nel frattempo viene preparata l’arma e i caschi. Merlino non si accorge di nulla, finito l’incontro recupera il casco e va via con il suo motorino. Farà pochi metri prima di essere crivellato di colpi. Il killer, Alfonso Agnello, torna alla base, consegna la pistola ad uno dei suoi compagni Umberto Onda, che provvede a cancellare ogni traccia. Il gip titolare dell’inchiesta precisa che quel video rappresenta immagini di vita reale molto comuni e familiari ai clan ma che stavolta hanno aiutato invece le indagini del pm del Dda di Napoli Pierpaolo Filippelli e dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo.

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