Rifiuti, in Campania si muore prima

Napoli, 8 settembre 2012- Un bambino che nasce in Campania ha un’aspettativa di vita di due anni inferiore alla media nazionale. E’ l’allarme lanciato dai medici di famiglia nel corso di un simposio cui hanno partecipato ricercatori, medici e esperti del settore ad amministratori locali. Un incontro durante il quale sono stati diffusi dati allarmanti sulla mortalità in Campania e soprattutto sulle prospettive di vita di chi nasce nella nostra regione rispetto ad altri territori. Un esempio su tutti: se una donna nel resto del paese vive mediamente 85 anni in Campania ha un’aspettativa di vita inferiore. Stessa cosa per i maschi la cui media di vita e di 81 anni. Ad influire sull’aspettativa di vita il contesto ma soprattutto i rifiuti. E sull’inquinamento ambientale esplode la rivolta degli scienziati che hanno firmato un manifesto appello contro l’inerzia delle istituzioni. Non voteremo politici e parlamentari che non fanno il proprio dovere per salvaguardare la salute dei cittadini. Primo firmatario l’oncologo napoletano Antonio Giordano, ma al suo fianco si sono schierati 70 tra medici, ricercatori e scienziati. Il manifesto che verrà diffuso anche presso la comunità americana, ed  è una sorta di chiamata alle armi per la tutela della salute pubblica. Tenere pulito l’ambiente oggi  è una priorità e mentre la gente si impegna attraverso il riciclo la classe politica resta a guardare.