Venerdì 19 Aprile 2024

Guardamacchine, dopo le multe scatta l’arresto

Napoli, 18 ottobre 2012 – Pugno duro del Comune di Napoli nei confronti dei parcheggiatori abusivi. Dopo l’inasprimento delle sanzioni arriva adesso una nuova misura che potrebbe portare anche all’arresto per gli abusivi recidivi individuati grazie al censimento voluto dal comandante Attilio Auricchio, Capo di gabinetto del sindaco e responsabile della polizia municipale che ha portato a schedare almeno 811 parcheggiatori fai da te. Nel principio del Comune le sanzioni da cumulare di 726 e 500 euro finora previste non sarebbero un deterrente efficace alla pratica del parcheggio selvaggio e sorvegliato, solo nel 12 per cento dei casi la multa prevista dal codice stradale a cui si aggiunge l’ordinanza comunale viene infatti pagata e comunque in molti casi intere famiglie che vivono di questo non si lasciano intimidire. E allora ecco partire la linea rigida di Palazzo San Giacomo: in sostanza coloro che pur avendo ricevuto avvisi orali o sono soggetti a sorveglianza, se beccati a perseverare nel lavoro abusivo, potrebbero essere soggetti a procedimento penale e conseguente arresto. In realtà il passaggio non è immediato poiché è comunque necessario effettuare controlli serrati soprattutto sui recidivi. Ma a pagare non saranno solo i parcheggiatori: nelle nuove disposizioni prevedono maxi sanzioni addirittura il blocco con ganasce anche per chi affida la propria auto all’abusivo di turno e per Auricchio non vale la solita scusa del mi distruggono la macchina se non lascio i soldi: “E’ una paura”, dice il comandante, “innescata dalla mancata denuncia dell’abusivo”. Il Comune dunque non concederà deroghe a nessuno.  Nelle scorse settimane però a scendere sul piede di guerra erano stati gli stessi parcheggiatori che operavano negli spazi antistanti gli ospedali Monaldi e Cardarelli: “Facciamo un lavoro onesto”, denunciavano “e teniamo anche pulita la zona. Non siamo estorsori”, si difendevano gli abusivi “e meglio questo che rubare”. Infine il loro appello al comune: “Dateci un lavoro e smetteremo di essere abusivi”.

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