Napoli, 17 settembre 2013 – Ztl, cantieri, trasporti al collasso e maltempo in agguato. E’ il settembre napoletano quello con cui fanno i conti i cittadini ormai quasi tutti rientrati dalle vacanze estive e che ora si immergono anima corpo e auto nel traffico paralizzato dei maxi ingorghi.ad agosto infatti il Comune di Napoli ha deciso di chiudere alla viabilità il centro di Napoli ovvero Piazza Garibaldi in attesa del completamento dei lavori e della chiusura degli innumerevoli cantieri che sparsi in giro. In pratica per arrivare alla stazione bisogna fare un giro decisamente largo, per chi arriva dall’austro strada A3 infatti una volta percorso via Galileo Ferraris bisogna svoltare a sinistra arrivare su via marina e prendere poi sulla destra Corso Garibaldi. Un itinerario che a scuole chiuse comportava ritardi sino a 15 minuti ma che ieri con l’apertura dei 400 istituti scolastici della città ha portato a veri e proprio ingorghi e slalom tra le famosissime buche e appunta i maxi cantieri. Tra gli ostacoli della città si barcamenano anche i mezzi pubblici sempre più ridotti, dell’Anm infatti, sono in circolazione appena 350 pullman insufficienti ai collegamenti che occorrono in una città come Napoli. La promessa arriva però dall’amministrazione comunale che ha annunciato la messa in strada di 500 mezzi totale entro settembre grazie allo stanziamento i fondi per la manutenzione. Capitolo a parte per il maltempo, il manto stradale delle vie di Napoli è disastrato e basta una pioggia di media entità per provocare allagamenti e disagi causa di vere e proprie paralisi. Ad essere colpite sono soprattutto le zone dell’hinterland e della parte orientale nel perimetro tra granturco e via Brecce dove i maxi ingorghi sono alimentati dai rallentamenti per le enormi pozze d’acque. Non va meglio al trasporto su ferro, sono 50 infatti le corse tagliate della circumvesuviana a causa soprattutto dello stato malconcio dei treni : nonostante gli sforzi delle officine dell’azienda ramo della Eav sui binari c’erano appena 42 convoglio a servire l’utenza laddove ne sarebbero necessari almeno 60 per garantire il livello minimo accettabile e 100 per raggiungere uno standard medio. Insomma da un lato le automobili bloccate nel traffico, dall’altro i mezzi pubblici spesso vere e proprie chimere e al centro i napoletani costretti a sopravvivere nella propria città.
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