Venerdì 26 Aprile 2024

La Regione non paga gli stipendi ai dipendenti del Consiglio Regionale. Ma le spettanze vengono “onorate” a Palazzo Santa Lucia

 

Napoli, 26 ottobre 2013 – La prima volta in quarant’anni. Verrebbe da dire, beat loro. Ma la rabbia è forse maggiore per chi non è abituato a percepire stipendi in ritardo. Ed ecco che, non appena arriva la notizia che non c’è liquidità per onorare le spettanze, si scatena l’inferno all’isola F13. Sì, proprio la F13, quella che ospita il Consiglio regionale della Campania. Niente stipendi per i dipendenti, che compatti si portano in assemblea e chiedono conto ai rappresentanti di tutti, non solo i loro: i consiglieri regionali. Che, mentre prendono a cuore la vicenda, scoprono che neppure a loro sarà fatto il bonifico. E l’inferno si completa. Con una frase che sa di battuta. “E ora – dice uno arrabbiato – come faccio a pagare le bollette”. Un dramma a cui andrebbe solidarietà, peccato che l’affermazione non è pronunciata da un qualunque dipendente, ma da un consigliere regionale. A informare della cosa ci aveva pensato, con tanto di mail, un dirigente del servizio di ragioneria generale, sottolineando la “carenza di liquidità necessaria”. Nel frattempo, prende vita un’altra rimostranza, anche questa originata dalla famosa carenza di liquidità. Nell’aula del Consiglio due consiglieri del Pse, Gennaro Mucciolo e Gennaro Oliviero, si incatenano per denunciare la carenza dei fondi “destinati alla riabilitazione dei diversamente abili e dei bambini rimasti senza trattamenti terapeutici”. La seduta infine prende il via, ma a tenere banco è la questione stipendi e indennità. Anche a restare leggere non sono solo le tasche di 250 dipendenti del Consiglio, ma pure quel centinaio di collaboratori esterni per i gruppi. Ma a far salire la rabbia è che i dipendenti di palazzo Santa Lucia sono invece stati tutti pagati. Così gli assessori della giunta Caldoro. Tardi, ma alla fine i lavori in aula cominciano. E passa il disegno di legge sul riordino delle aziende di proprietà della Regione. Disegno che si traduce nella messa in liquidità di società come Digit, Campania Innovazione, Isve e Citef. Il tutto, almeno questo, con la salvaguardia dei posti di lavoro.

 

(giupor)

 

 

 

 

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