Venerdì 26 Aprile 2024

‘Il peccato’ di Zachar Prilepin edizioni Voland

Considerato il giovane Hemingway russo, Zachar Prilepin, arriva in Italia con il suo primo romanzo  fatto di frammenti ispirati alla sua vita, alla sua educazione sentimentale e al sua Russia. Titolo del libro è “Il peccato” poiché questa secondo l’autore è la parola chiave di tutta la letteratura mondiale. L’intento dello scrittore, molto alto e molto arduo, è quello di affrontare  “la questione di come un uomo dovrebbe amare una donna, i propri figli, il proprio Paese, cosa dovrebbe fare per essere felice senza finire in peccati, peccatucci e tradimenti”.

Il protagonista del libro, che grazie al suo stile incisivo, appassionato ha vinto nel 2011 il Super National Bestseller Award,  porta lo stesso nome dell’autore anche se nella finzione letteraria Zachar viene ammazzato mentre lui è ancora vivo e continua a scrivere romanzi bellissimi. Anche ai bambini del romanzo ha dato i nomi e le sembianze dei suoi figli.  Non si tratta però è un’autobiografia ma di un romanzo con i reali accadimenti della vita di Prilepin che è stato sergente nell’esercito russo durante la guerra in Cecenia, arruolato nei corpi speciali degli Omon, e che denuncia nei suoi libri, come nelle sue dichiarazione, una profonda  ostilità al governo Putin e alla sua “corte di ladri”.

”In tutta la storia della Russia – ha dichiarato Prilepin – non è mai successo che il potere fosse così saldamente preso da una corte di ladri. Putin per tenere buone le élite politiche permette di rubare. Ogni mese vengono trasferiti su conti esteri miliardi di dollari” dice Prilepin che si accende e parla ancora più veloce del solito. ”La Russia è sempre stata un grande magnete mentre Putin fa sì che il paese si disintegri sempre di più. A cosa è servito – ha detto più volte – cambiare l’Impero del Male per una Repubblica delle Banane? Quando ci chiamavamo Urss il mondo non ci amava, ci temevano, ci odiavano, ma sapevano che c’era una grande potenza sul pianeta. Oggi nessuno ci ama ma neppure ci conosce. Speriamo che la Russia trovi una via per ridiventare un grande paese, non solo geograficamente. Un paese simpatico, che la gente vuole scoprire”.

”Non so se questo farà piacere o dispiacere ai giornalisti occidentali  ma in tutte le ex repubbliche sovietiche che sono diventate indipendenti, Ucraina, Georgia e Tagikistan, c’è una povertà enorme, superiore a quella della Russia. A Mosca vivono un milione di georgiani e senza Russia il miliardario della Georgia non ci sarebbe. Il giorno in cui al posto di Putin arriverà un leader più simpatico molti di questi paesi vorranno ritornare in Urss perché ci sono legami storici”.

Anche in Italia,ha afferma lo scrittore, ”c’è un impoverimento tale che i giovani italiani hanno perso ogni speranza di una vita migliore” ma come per la Russia ”aspetto e spero che ci si inventerà qualche via d’uscita”.

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